martedì 25 giugno 2013
domenica 28 aprile 2013
venerdì 19 aprile 2013
RITIRI DI YOGA- CORSI INTENSIVI- SEMINARI DI MEDITAZIONE
RITIRO YOGA SUL LAGO DI VIVERONE 14-15-16 GIUGNO E 21-22-23 GIUGNO
VITA NELL'ASHRAM
L'IMPORTANZA DELL'ASSOCIAZIONE.
ASSOCIARSI CON PERSONE VIRTUOSE, SANTI, YOGI, SADHU ELEVA IL NOSTRO ANIMO.
DIMMI CON CHI VAI E TI DIRO' CHI SEI...
L' ACCADEMIA DI YOGA HIMALAYA E' UN LUOGO DI INTROSPEZIONE DOVE POTER SVILUPPARE:
BRAMHACARYA- CONTROLLO DEI SENSI- SALUTE FISICA E MENTALE- ALIMENTAZIONE SANA- STUDIO DELLE SCRITTURE- SERVIZIO-COMPASSIONE-UMILTA'- DETERMINAZIONE ECC.
QUESTI SONO ALCUNI DEI PASSI FONDAMENTALI CHE L'ASPIRANTE YOGI SVILUPPERA' CON IL TEMPO.
venerdì 12 aprile 2013
venerdì 5 aprile 2013
lunedì 1 aprile 2013
LA VIA DELLA SERENITA'
LA MEDITAZIONE CI PERMETTE DI AVERE UNA VISIONE PIU' NITIDA DELLA VITA E DI RIEMPIRLA DI GIOIA E BEATITUDINE.
PIU' LA MENTE E' CALMA E MENO SIAMO DISTURBATI DAI PENSIERI CHE CI OFFUSCANO E CI FANNO AGIRE IN MODO IMPULSIVO.
LO SCOPO DELLA VITA NON E' DIVENTARE AVVOCATI, INGENGERI, RICCHI O FAMOSI MA E' QUELLO DI CAPIRE E ACCETARE IL NOSTRO RUOLO NEL MONDO CHE CI PERMETTE DI ELEVARCI E VIVERE COSI' IN PACE ED ARMONIA CON IL CREATO.
LA BELLEZZA E' TEMPORANEA, COME LO SONO LA GIOVENTU', LA PROFESSIONE, LA RICCHEZZA ED IL POTERE;
MA I PRINCIPI SONO SEMPRE GLI STESSI IMPARIAMO A COLTIVARLI.
ACCETTARE SE' STESSI SIGNIFICA SAPERE ACCETTARE GLI ALTRI ED ESSERE APERTI A CRITICHE COME A ELOGI.
LA VITA E' UN DONO PREZIOSO NON BUTTIAMOLA VIA...
domenica 24 marzo 2013
yoga contro ansia, stress, pigrizia e stanchezza in genere
LO YOGA E' LA VIA DEL SUCCESSO
Lo yoga è una grande arma che aiuta a vivere bene, dandoci le basi per una vita sana, attiva e in armonia.
Con lo yoga si gestisce meglio, l'ansia, lo stress, dona vitalità, buon umore e gioia di vivere.
Non solo la parte mentale e spirituale trova giovamento da questa pratica ma anche quella fisica. Il fisico diventa più sciolto, si gestiscono meglio ed in molti casi si risolvono problemi alla schiena, il cuore, i polmoni e tutti gli organi interni traggono beneficio. Si riesce a gestire meglio problemi dovuti ad allergia e asma, il sistema nervoso ed endocrino lavorano meglio.
Ultimo tra i benefici, quelli spirituali come il senso di amore ed unione con l'universo, con Dio, aumenta la nostra accettazione, l'altruismo, la tolleranza, umiltà e tante altre qualità virtuose.
Le paure, le fobie, i complessi vengono superati gradulamente ponendoci in uno stato di pace e serenità.
VITA SENZA FARE YOGA
VITA IN LUCE DELLO YOGA
LE SCRITTURE YOGICHE
Le fonti
Le fonti della conoscenza
IL SAGGIO VYASADEVA |
I testi sacri dello yoga contengono l'essenza delle esperienze di generazioni di grandi maestri yoga. Per molti secoli queste esperienze furono tramandate per via orale finché vennero poi riportate in forma scritta.
La maggior parte dei testi yoga
contiene brevi versi in sanscrito corredati di commenti
per spiegarli. E’ interessante sapere che ogni generazione di maestri yoga
compose nuovi commenti per rispondere ai bisogni dei tempi e al livello
evolutivo dei propri allievi.
Abbiamo raggruppato per voi i più noti testi sacri dello yoga:
Abbiamo raggruppato per voi i più noti testi sacri dello yoga:
Filosofia yoga generale
Bhagavad Gita
Srimad Bhagavatam
KRISHNA E ARJUNA SUL CAMPO DI BATTAGLIA DI KURUKSETRA |
Bhagavad Gita
La Bhagavad
Gita, scritta dal saggio e
santo Vyasa, consiste di 700 versi in sanscrito. Essa è l'essenza
filosofica della grande epopea indiana del Mahabharata.
In questo dialogo senza tempo fra il maestro o guru Krishna e l'allievo Arjuna,
la Bhagavad Gita
insegna all'uomo l'arte del retto vivere e del retto agire.
Il dialogo si articola intorno alla complessa domanda di quale sia la vera natura dell'uomo e quale il suo rapporto con Dio. Esso ha su un campo di battaglia, simbolo della lotta incessante fra la natura più bassa e quella più alta (vera) dell'uomo. Secondo la Gita, ci sono tre percorsi che conducono alla verità suprema: il sentiero del servizio disinteressato (Karma Yoga), il sentiero dell’amore e della devozione a Dio (Bhakti Yoga) ed il sentiero della conoscenza (Jnana Yoga). Nella sua grandezza filosofica, la Bhagavad Gita rappresenta l'essenza della saggezza dei Veda.
Il dialogo si articola intorno alla complessa domanda di quale sia la vera natura dell'uomo e quale il suo rapporto con Dio. Esso ha su un campo di battaglia, simbolo della lotta incessante fra la natura più bassa e quella più alta (vera) dell'uomo. Secondo la Gita, ci sono tre percorsi che conducono alla verità suprema: il sentiero del servizio disinteressato (Karma Yoga), il sentiero dell’amore e della devozione a Dio (Bhakti Yoga) ed il sentiero della conoscenza (Jnana Yoga). Nella sua grandezza filosofica, la Bhagavad Gita rappresenta l'essenza della saggezza dei Veda.
SUKADEVA GOSWAMI RIVELA A MAHARAJA PARIKSIT LO SRIMAD BHAGAVATAM |
Srimad Bhagavatam
In
questo testo sacro il Dio Krishna è la figura centrale di un'enciclopedia
completa su etica, filosofia e spiritualità indiane. Lo Srimad
Bhagavatam è un lavoro significativo sul Bhakti
(devozione) in armonia con la conoscenza (Jnana). Qui
l'ambrosia del Bhakti è unita all’elisir dello Jnana. Questa scrittura sacra è unica
per bellezza, fascino, lingua e filosofia.
Le Upanishad
Le opere di
Sankaracharya (Il gran gioiello della discriminazione, La conoscenza della
verità, La conoscenza del Sé)
Le Upanishad
Le Upanishad sono l’ultima parte dei Veda e costituiscono
il fondamento della filosofia vedanta. Si dice che contengano
le esperienze mistiche dei grandi saggi. Il termine Upanishad significa 'star
seduti vicino', cioè vicino a un insegnante o a un guru che trasmette oralmente
all’allievo la sua conoscenza spirituale. Le Upanishad classiche sono 108.
SANKARACHARYA |
Le opere di Sri Adi Sankaracharya
Sankaracharya
ha vissuto nell'ottavo secolo dopo Cristo ed è considerato uno dei più grandi
filosofi indiani e il più importante esponente della filosofia della
non-dualità o advaita vedanta.
Il gran gioiello della discriminazione
Vivekachudamani
(letteralmente “il gran gioiello
della discriminazione”), un capolavoro che consiste di 580 versi, è scritto in
forma di dialogo fra insegnante e allievo e tratta di temi come le varie tecniche
di meditazione, le caratteristiche di un guru e come
raggiungere la realizzazione del Sé. L'allievo impara gradualmente
come raggiungere Brahman o la Coscienza Suprema.
Tattva Bodha – La conoscenza della verità
Chi sono
io? Qual è il senso della vita? Il Tattva Bodha (“la
conoscenza della verità”) risponde a queste e ad altre domande. Il Tattva Bodha
è scritto in forma di dialogo fra allievo e insegnante e descrive il concetto
dei tre corpi, i tre guna (qualità della natura),
i tre stati della mente, la discriminazione tra ciò
che è reale e ciò che è irreale e altri temi di questo genere.
Dedicandosi intensamente a queste domande, l’aspirante spirituale raggiunge la realizzazione
del Sé, ovvero la conoscenza dell'unità del Sé con l'Assoluto o Dio.
Atma Bodha – La conoscenza del Sé
L’Atma
Bodha o “la conoscenza del Sé” è un breve trattato sull’advaita
vedanta, detta anche filosofia della non-dualità, e consiste di 68 versi
scritti in sanscrito. Il termine non-dualità si riferisce alla
convinzione che l'anima individuale (Atman) e l'anima
universale e assoluta (Brahman) siano la stessa cosa.
Secondo l’Atma Bodha, la falsa identificazione con gli oggetti fugaci del mondo
materiale può essere superata soltanto quando la consapevolezza del Sé o
dell’Eterno appaiono evidenti.
Psicologia yoga
I Raja Yoga Sutra di
Patanjali Maharishi
Raja Yoga Sutra di Patanjali Maharishi
Hatha Yoga
Gheranda Samhita
Siva Samhita
I tre testi classici sullo Hatha Yoga
Hatha Yoga Pradipika
Lo Hatha
Yoga Pradipika è un manuale classico sullo Hatha Yoga.
Fu scritto in sanscrito nel XV secolo da Swami Swatmarama, un discepolo
di Swami Goraknath, ed è considerato il più antico testo giunto a
noi sullo Hatha Yoga. Esso contiene sia le istruzioni sulla pratica
delle posizioni (Asana), sugli esercizi di respirazione (Pranayama)
e sulle tecniche di purificazione (Kriya), sia una descrizione
delle differenti energie del corpo.
Gheranda Samhita
Il
Gheranda Samhita, nome in sanscrito per ‘compendio di Gheranda’, fu scritto nel
XVII secolo ed è uno dei tre testi classici sullo Hatha Yoga. Questo
esauriente lavoro parla in modo particolare degli Shat Kriya, le pratiche
di purificazione degli organi interni, o Ghatastha Yoga .
Siva Samhita
Siva
Samhita, significa ‘compendio di Siva’. Questo testo, il cui l'autore è
sconosciuto, è scritto in forma di dialogo fra il dio indù Siva e la sua
consorte Parvati ed è considerato il testo più completo sullo Hatha
Yoga (posizioni). Tra le altre cose, affronta le diverse correnti
filosofiche, le asana, la meditazione, le energie del corpo, l'importanza del
guru, i quattro sentieri dello yoga e i vari metodi per raggiungere la
liberazione e come superare gli ostacoli per ottenerla.
Bhakti Yoga
Bhakti Sutra di Narada
Bhakti Sutra di Narada
In questo testo classico, il saggio indiano Narada
descrive il sentiero della devozione a Dio (Bhakti
Yoga). L’opera è scritta in forma di sutra (sutra in sanscrito significa
collana o filo), un manuale in versi che consiste di 84 aforismi su
come coltivare il Bhakti (amore divino).
Il Bhakti Yoga è uno dei quattro sentieri classici dello yoga, oltre allo Jnana Yoga (o yoga della conoscenza), al Raja Yoga (controllo della mente) e al Karma Yoga (servizio disinteressato) e, al giorno d’oggi, è considerato il percorso più facile e più diretto per giungere alla realizzazione del Sé.
Il Bhakti Yoga è uno dei quattro sentieri classici dello yoga, oltre allo Jnana Yoga (o yoga della conoscenza), al Raja Yoga (controllo della mente) e al Karma Yoga (servizio disinteressato) e, al giorno d’oggi, è considerato il percorso più facile e più diretto per giungere alla realizzazione del Sé.
Epopee
Mahabharata
Ramayana
KRISHNA AVATARA DI VISNHU |
Mahabharata
Il
Mahabharata, nella sua versione originale in sanscrito, consiste di 100.000
versi ed è il poema epico più lungo al mondo. Si dice che
l’autore sia stato il saggio Vyasa e che Ganesha (il Dio con la testa di
elefante) lo scrisse sotto sua dettatura. Narra l’affascinante storia
dei cinque fratelli Pandava, di come il fratello maggiore
Yudhisthira, la personificazione del dharma o della rettitudine, perse il suo
regno al gioco e fu costretto ad andare in esilio per 12 anni con i fratelli,
Bhima, Arjuna, Nakula e Sahadeva e la loro regina, Draupadi. Nel corso degli
anni vissero molte emozionanti avventure – accanto al loro cugino, il Signore
Krishna – mentre si preparavano per la battaglia imminente contro il loro
nemico, Duryodhana. Il cuore dell'epopea è la Bhagavad Gita che
contiene gli insegnamenti del Signore Krishna ad Arjuna sul campo di battaglia,
simbolo della lotta fra la mente superiore e quella inferiore.
Il Mahabharata affascina per la sua trama colma di intriganti intrecci secondari e per l’indimenticabile schiera di personaggi che rappresentano l’ampia diversità delle esperienza umane.
Il Mahabharata affascina per la sua trama colma di intriganti intrecci secondari e per l’indimenticabile schiera di personaggi che rappresentano l’ampia diversità delle esperienza umane.
SITA RAMA LAXMANA HANUMAN |
Il Ramayana racconta dei 14 anni durante i quali il principe Rama visse di esilio a seguito degli intrighi alla corte di suo padre, il re Dasaratha. La moglie fedele di Rama, Sita, e suo fratello Lakshmana, lo seguirono nella foresta. Un giorno Sita fu rapita dal demone Ravana. Il dio-scimmia Hanuman e un esercito di scimmie e di orsi aiutarono Rama a sconfiggere l'esercito di Ravana e a salvare Sita. Le drammatiche avventure e l’eccezionalità dei protagonisti fanno del Ramayana – insieme al Mahabharata – l’opera letteraria più importante della cultura indiana.
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